Il “Cerchio” di Giotto

La storia della O Di Giotto nasce dall’esigenza di Papa Bonifacio VIII che, all’inizio del 1300 era alla ricerca di un artista cui affidare il suo ritratto. Per la selezione del maestro d’arte decise di inviare in tutta la penisola degli uomini di fiducia. Giotto in quei giorni godeva della fama di esser l’autore del Crocifisso di S. Maria Novella a Firenze. Quell’opera fu il viatico per la scelta del Pontefice insieme ad un semplice cerchio. Durante l’incontro con il fiduciario del papa, il giovane pittore, per dar prova delle proprie abilità, disegnò un cerchio su un semplice foglio.
Il dialogo tra i due si svolse in modo altrettanto semplice. Come il temperamento dell’artista. Si racconta che Giotto non avesse una grande dialettica. Era un semplice pastorello. Cimabue lo scoprì per caso, osservando i disegni realizzati da Giotto su una roccia.
– Ecco il mio miglior dipinto!
-Non è possibile che non abbia nulla di meglio da darmi. Vuoi prendermi in giro?
-No, messere non ho altro da dare a Lei. Questo piacerà al Papa.
Il cerchio su tela viaggiò così fino a Roma e la semplicità della forma disegnata con disinvoltura furono sufficienti per Bonifacio VIII per comprendere le qualità dell’artista.

Tratto da: La storia della O di Giotto: quando la semplicità paga



 



<< Torna alla pagina Thoughts and words
E' vietata la riproduzione delle fotografie e dei testi senza il consenso dell'autore.
Privacy - Cookie