Il segreto del bosco vecchio

Tratto dall’omonimo racconto giovanile di Dino Buzzati.

Il colonnello in pensione Sebastiano Procolo è tormentato dalle proprie ambizioni e incattivito da una vecchiaia senza affetti. Incapace di amare e sognare, è abituato a riportare tutto alla logica della gerarchia, della ragione e del profitto.
Procolo vorrebbe diventare il proprietario delle terre che comprendono il Bosco Vecchio, da lui amministrate per conto del nipote di giovane età Benvenuto, che si trova in collegio. Per coronare il suo sogno sarebbe disposto a commettere qualunque nefandezza, compresa l’eliminazione del nipote.
Egli progetta inizialmente di radere al suolo gran parte delle piante secolari liquidando come “favole” le voci che narrano come in esso abitino creature benigne e favolose.
Pian piano però il luogo, con la sua magia, farà presa sul cuore inaridito del vecchio, ed egli comincia a credere alla realtà di tali leggende, tanto che cerca di asservire una delle forze del bosco, il Vento Matteo, ai suoi scopi.
Una prima svolta si avrà durante la grave malattia di Benvenuto, quando il colonnello si mostrerà disposto a venire a patti con i geni del bosco perché lo facciano guarire, rinunciando in cambio al legname. Ma la svolta definitiva si avrà quando il vento, nel giorno di Capodanno, gli farà credere che il nipote è morto e lui è diventato il padrone del bosco: sconvolto, Procolo si reca nella notte a cercare di disseppellirlo dalla valanga in cui lo crede sepolto.
Informato dal vento Matteo che il nipote in realtà è in salvo al collegio, il colonnello muore lasciandosi congelare, riconciliato con il proprio cuore, vedendosi simbolicamente passare un lieto battaglione di giovani soldati al suono di una allegra marcia.



<< Torna alla pagina Thoughts and words
E' vietata la riproduzione delle fotografie e dei testi senza il consenso dell'autore.
Privacy - Cookie